Quagliotti e Tanganelli, Commercialisti e Revisori Contabili a Firenze

La preponderanza del piccolo
Perché i bilanci statali sovvenzionano piccoli, a volte microscopici, interessi di parte? Perché gli aiuti pubblici, una volta instaurati, tendono a cronicizzarsi? Ministoria della lana mohair, delle divise dell'esercito, e di quanto ci costa mantenere le cose inutili.

        Nel 1955 il governo degli Stati Uniti decise di sovvenzionare gli allevatori americani di capre d'angora per garantirsi, in caso di guerra, la fornitura a flusso continuo di mohair per le divise militari. Il flusso di finanziamenti pubblici continuò indisturbato per quasi quarant'anni, anche se le forze armate erano passate alle fibre artificiali sin dall'inizio degli anni '60.

        Di sicuro gli allevatori di capre d'angora non erano molto potenti, non disponevano di grandi fondi per mantenere le lobby a Washington, e neppure erano politicamente sofisticati. Come ha potuto allora un piccolo gruppo di allevatori sparsi qua e là per gli Stati Uniti ottenere e godere per decenni di una cospicua rendita garantita, in un paese che ha fatto del libero mercato e della concorrenza il fondamento della propria filosofia economica? La risposta è controintuitiva: ci sono riusciti proprio perché erano un piccolo gruppo di pochi allevatori, perché in rapporto a un budget federale gigantesco come quello degli Stati Uniti i fondi destinati alla sovvenzione del mohair erano insignificanti, e perché i contribuenti non se ne sono mai accorti.

        Supponiamo che ci siano mille allevatori di capre d'angora che ogni anno incassano un finanziamento di 100.000 dollari per il solo fatto di essere allevatori di capre d'angora; ovviamente gli allevatori tengono moltissimo al loro sussidio, anzi forse tengono più a quello che a qualsiasi altra decisione politica. Nel frattempo, nessuno richiama l'attenzione pubblica al fatto che tutti i contribuenti sborsano ogni anno pochi centesimi per sovvenzionare la produzione di un bene inutile, mentre un politico che ha a cuore la sicurezza dei posti di lavoro può serenamente calcolare il voto ottenuto da ogni allevatore sovvenzionato, che rientra nel gruppo dei suoi potenziali elettori, a un costo in sé irrisorio per il resto della popolazione che vota e paga le tasse.

        In problema, in sé, non è troppo grave, dato che l'esborso pro-capite per la sovvenzione è, come abbiamo visto, irrisorio. Non bisogna però dimenticare che i produttori di mohair del nostro esempio non sono gli unici nella lunghissima fila di migliaia di piccoli gruppi che vogliono (e spesso ottengono) sussidi di stato, esenzioni fiscali, misure protezionistiche, o altre forme di tutela economica che non solo gonfiano il loro portafoglio a spese dei contribuenti, ma soprattutto sottraggono risorse ad altri investimenti che possono invece riguardare il benessere della collettività dei cittadini.

        Questo fenomeno è ben noto, al punto che alcuni economisti ne hanno derivato una sorta di regola secondo la quale nella politica dei gruppi di interesse, essere piccoli è più vantaggioso. Gary Becker, Nobel per l'economia, ha infatti teorizzato che a parità di tutte le altre condizioni, i piccoli gruppi ben organizzati hanno più successo nel processo politico, perché qualunque condizione di favore riescano a estorcere al sistema, il suo costo è distribuito su un ampio (e disorganizzato) segmento della popolazione.

        Inoltre, come vedremo tra poco, questa tendenza si conserva identica anche cambiando scala. Per esempio, nei paesi nei quali gli agricoltori costituiscono una piccola frazione della popolazione, come per esempio in Europa, i governi sovvenzionano le attività agricole con enorme generosità. Al contrario, nei paesi dove l'agricoltura è quasi un'occupazione primaria, come per esempio in Cina o in India, gli agricoltori sono spesso costretti a vendere i raccolti a un prezzo uguale o perfino inferiore a quello di mercato, dato che questo è il solo modo lo stato può garantire alla popolazione residente nelle città il privilegio di alimentarsi a basso costo. Insomma, nel primo caso gli agricoltori ottengono favori politici, nell'altro, li pagano.

        E se è vero che i piccoli gruppi spesso ottengono quello che vogliono dal processo legislativo, è vero anche che possono arginare o addirittura fermare quello che non vogliono, per esempio attraverso limitazioni su tecnologie molto competitive, particolari tutele commerciali, manovre protezionistiche sui dazi di importazione, o altri trattamenti speciali.

[torna indietro] [torna su] [tutti gli articoli]